Che cos’è l’amianto (asbesto)?
L’amianto ha da ormai diverso tempo assunto nell’immaginario collettivo l’immagine di un materiale, seppur largamente usato in epoca non più troppo recente, dal quale mantenersi cautelativamente ben alla larga. Ma che cos’è esattamente l’amianto? L’etimologia dei due sinonimi coi quali può essere chiamato, amianto e asbesto, ci dice già moltissimo sulle sue peculiarità. Sul dizionario Treccani della lingua italiana si trovano, infatti, le seguenti definizioni:
- Amianto s. m. [dal lat. amiantus, gr. ἀμίαντος «incorruttibile», comp. di ἀ- priv. e tema di μιαίνω «corrompere»]. – Minerale, varietà di serpentino o di anfibolo, costituito di fibre sottilissime […]
- Asbesto [dal greco asbestos = indistruttibile o inestinguibile]- In mineralogia, altro nome dell’amianto di serpentino.

Da un punto di vista mineralogico, l’amianto è un insieme dei minerali del gruppo degli inosilicati (serie degli anfiboli) e del gruppo dei fillosilicati (serie del serpentino) di consistenza fibrosa. Per diventare amianto i minerali di partenza devono subire particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura. È tipicamente formato da singole fibre più lunghe di 5 µm e con rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1. Esso è presente naturalmente in molte parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.
Per anni l’amianto è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo. Il suo enorme successo nella storia industriale recente è stato decretato proprio dalle sue caratteristiche principali. Esso infatti, legandosi facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC), si è diffuso in maniera rapidissima in moltissimi manufatti di uso comune e di componenti industriali.
Le principali caratteristiche dell’amianto, che in modo significativo hanno contribuito alla sua diffusione in Italia e nel resto del mondo sono:
- la resistenza al fuoco e al calore;
- la resistenza all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura;
- la struttura fibrosa, alla base della notevole resistenza meccanica associata ad elevata flessibilità;
- la filabilità, rendendone possibile la tessitura;
- le proprietà fonoassorbenti e termoisolanti.