Chi è il Tecnico Competente in Acustica

La figura professionale del Tecnico Competente in Acustica trova oggi una collocazione trasversale all'interno del mercato del lavoro. Come e perché?

In questo primo sguardo di insieme, si vogliono introdurre le caratteristiche principali del Tecnico Competente in Acustica , in che modo e da dove iniziare una carriera professionale, quali sono i riferimenti normativi e i settori lavorativi in cui poter spendere le competenze acquisite nel tempo.

Definizione di Tecnico Competente in Acustica

Per dare una risposta alla domanda del titolo parto dalla definizione di legge: “è definito tecnico competente la figura professionale idonea ad effettuare le misurazioni, verificare l’ottemperanza ai valori definiti dalle vigenti norme, redigere i piani di risanamento acustico, svolgere le relative attività di controllo” (art. 2 comma 6 Legge Quadro 447/95).

Pertanto è l’unica figura legittimata ad operare su attività che riguardano l’inquinamento acustico ambientale. Dettagliando la definizione, innanzitutto il TCA risulta essere l’unico soggetto che può effettuare misurazioni, ma cosa significa effettuare le misurazioni?
Sembra una semplice affermazione ma comporta una serie di competenze, innanzitutto significa conoscere la strumentazione che si usa, i suoi componenti, come funzionano ed a cosa servono.

Il microfono

Bisogna sapere che esistono diversi tipi di microfono che possono essere usati per situazioni differenti.
I microfoni free-field misurano la pressione sonora in campo aperto, cioè come sarebbe senza la presenza stessa del microfono (alle alte frequenze la presenza del microfono stesso nel campo sonoro disturberebbe la misura). La frequenza di risposta del microfono è dunque regolata per compensare questo disturbo, infatti questi microfoni sono consigliati per misure generiche di suono con fonometri per misure di potenza sonora e radiazione sonora.

I microfoni ad incidenza casuale (random-incidence) sono usati in campi sonori in cui il suono arriva da diverse direzioni, per esempio in camere riverberanti o con alta riflessività.

Il preamplificatore

Fondamentale è anche il pre-amplificatore che fornisce il supporto al microfono ma, soprattutto, ha la funzione di adattare le alte impedenze d’uscita del microfono alle basse impedenze necessarie per alimentare l’ingresso delle apparecchiature ad esso collegate. Ciò comporta l’esistenza di una minima frequenza e una minima ampiezza misurabili, e potrebbe pertanto non misurare livelli troppo bassi e avere una dinamica limitata.

Le caratteristiche della strumentazione

E’ importante anche la scelta del fonometro che si utilizza. A volte ci soffermiamo solo nel valutare se il fonometro è di classe I (il che implica un certo grado di precisione) ma in realtà è necessario che sia conforme alla normativa italiana; per esempio avere filtri in 1/3 di ottave da 20 a 20000 Hz, essere in grado di misurare in contemporanea con le tre costanti di tempo (slow, fast, impulse) e con le diverse curve di ponderazione (A e C).

I parametri

Non di minore valore è la conoscenza dei diversi parametri che può misurare un fonometro. Il livello minimo o il livello massimo di una misura sono informazioni che possono essere utili per valutare un fenomeno acustico così come il livello di picco Lpeak. Bisogna sapere perché e quando utilizzare le misure con curva di ponderazione A o C, come possono essere una risorsa i livelli statistici (in primis L95) se usati in maniera corretta.

Quando si esegue una misura è buona norma registrare la time history del fenomeno ma anche per effettuare questa operazione è importante decidere l’intervallo di registrazione, che è funzione del tempo di misura previsto, della tipologia di misura e della memoria del fenomeno. Scegliere un tempo di acquisizione troppo alto potrebbe non permetterci di seguire fedelmente il livello acustico nel tempo con una sottostima di alcuni valori mentre un tempo di acquisizione stretto potrebbe creare problemi di memoria nello strumento.
E’ importante anche valutare se è necessario acquisire e registrare anche l’andamento nel tempo dei valori in bande di 1/3 di ottave.

Aspetti normativi

Sempre nell’ambito della effettuazione di una misurazione di rumore è fondamentale essere a conoscenza anche degli aspetti normativi, sia legislativi che tecnici, legati alla indagine che siamo chiamati a compiere. Le procedure di misura riportate nel DMA del 16.03.1998 sono alla base del corretto modo di procedere durante un accertamento. Evidenzio solo alcuni aspetti, come posizionare il microfono ad una adeguata distanza da superfici riflettenti, valutare la presenza di componenti tonali o impulsive, scegliere il giusto tempo di misura. Ovviamente il base poi al fenomeno di cui ci occupiamo esistono una serie di norme tecniche che sono di ausilio come le norme sul collaudo acustico degli edifici o sulle misure di potenza acustica.

Una attenzione particolare merita la scelta del corretto Tempo di Misura. In diversi casi con particolari sorgenti di rumore da valutare, il tempo è stabilito per norma (rumore ferroviario e stradale per esempio) ma in molti casi la scelta “in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno” (DMA 16.03.1998) è lasciata al Tecnico Competente in Acustica che deve essere in grado di esprimere il misurando del livello di rumore attraverso una ridotta incertezza della misura, assicurando così un elevato grado di ripetibilità della stessa.

Tale problematica è spesso al centro di numerose discussioni fra gli addetti ai lavori, nonostante non si sia ancora maturato un adeguato riferimento tecnico-procedurale. Viene lasciata quindi ampia discrezionalità al tecnico, il quale deve saper trovare volta per volta il riferimento maggiormente adatto. L’incertezza di una misura di rumore in alcuni casi risulta superiore al limite di riferimento che la norma stabilisce per quella sorgente, per tale motivo è necessaria una particolare attenzione.

Tutto questo è ancora più valido nel momento in cui il TCA è chiamato a “verificare l’ottemperanza ai valori definiti dalle vigenti norme”. Ovviamente ciò comporta delle responsabilità, in primis sotto l’aspetto morale, nei confronti dei committenti e della collettività, anche perché il TCA è l’unica figura professionale che può esprimersi sulla ottemperanza del rispetto dei limiti di legge. I campi di applicazione sono molteplici e altrettanto diverse e specifiche sono le norme vigenti alle quali il professionista deve attenersi.

“Redigere piani di risanamento” comporta progettare soluzioni tecniche al fine di ricondurre le immissioni sonore entro i limiti di legge. Per far ciò è necessario conoscere materiali adatti, tecniche di insonorizzazione con interventi volti a limitare la trasmissione del rumore, modalità di pianificazione ed in genere con una sequenza inequivocabile che privilegia i provvedimenti volti all’eliminazione o alla riduzione del rumore alla fonte, sul percorso di propagazione e quindi al ricettore. Ecco allora che i metodi di riduzione del rumore devono sempre essere ispirati a tale percorso logico e tecnico-metodologico che corrisponde anche all’efficacia attesa del provvedimento.

Ciò di cui si è parlato non è certo esaustivo delle attività del TCA. In quanto esperto in materia è necessario che abbia conoscenze tra l’altro anche di acustica architettonica e di acustica edilizia, avendo come obiettivo non solo il rispetto di limiti normativi ma anche il comfort inteso come benessere percepito da un utente durante lo svolgimento di un’attività all’interno di un campo sonoro. Per esempio relativamente alla qualità acustica degli ambienti destinati all’ascolto della parola, è necessario garantire l’assenza di disturbo e la buona ricezione nonché l’intellegibilità.

In ultimo aggiungo che la figura del tecnico acustico è, almeno in Italia, definita a livello giuridico e non a livello universitario, e questo comporta una serie di problemi che vanno a discapito sia dei tecnici specializzati che degli stessi clienti finali.

Infatti a tutt’oggi in Italia non esiste una Laurea in acustica, esistono, tuttavia, facoltà, in particolare Ingegneria e Fisica, in grado di dare basi sufficienti, tramite una serie di esami specifici, per formare tecnici che potranno decidere, in un secondo tempo, di specializzarsi in modo autonomo nel settore.

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 42/17 per diventare TCA un professionista laureato deve frequentare un corso normato ed autorizzato dal Ministero dell’Ambiente (attraverso il Tavolo Tecnico di Coordinamento) e dalla Regione di svolgimento dello stesso. E’ fondamentale pertanto, sulla base di quanto detto, che i corsi che verranno organizzati possano fornire al professionista quegli strumenti che permettano di svolgere al meglio questa attività.

Una ultima considerazione la faccio sull’obbligo dell’aggiornamento formativo introdotto dal D.Lgs. 42/17 pena cancellazione dall’Elenco dei TCA. Così come si dovrebbe fare per gli altri aggiornamenti formativi, invito a trasformare questo obbligo in una opportunità di approfondimento, di specializzazione e di confronto e pertanto mi auguro di poter partecipare ad incontri formativi innovativi ed utili alla nostra professione.

L’abilitazione a Tecnico Competente in Acustica

Come Provider CNI 56-216, SonTraining offre percorsi professionali per l’abilitazione e l’aggiornamento del Tecnico Competente in Acustica.

Il nostro servizio di formazione si avvale supporto di professionisti testati e qualificati nel settore dell’insegnamento da oltre venti anni. L’obiettivo è quello di formare personale qualificato, indirizzando i propri corsi e/o seminari non solo ai professionisti ma anche ad enti ed imprese operanti nel settore dell’ingegneria.

Vincenzo Limone

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SonTraining Staff

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