Giuseppe Ferro, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, ha recentemente sollevato una preoccupazione di rilievo: il numero esiguo di studenti che si iscrivono al Politecnico di Torino ogni anno.
La mancanza di nuove matricole, non superando le 50, ha destato l’attenzione di Ferro, che evidenzia l’importanza strategica degli ingegneri per gli enti locali, gli studi professionali e le aziende.
Inoltre, Ferro sottolinea la necessità di ridefinire la narrazione della professione ingegneristica, prendendo spunto dalla figura di Lidia Poet che ha rivoluzionato la percezione degli avvocati. Questo appello è rivolto a Emma Strada, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, affinché si possa lavorare insieme per affrontare il problema della carenza di ingegneri civili e promuovere una rappresentazione più accattivante della categoria.
Scarsità di ingegneri: un problema crescente
La carenza di ingegneri si rivela una sfida cruciale per l’Italia in un’epoca caratterizzata dalla transizione ecologica e dalla rivoluzione digitale.
Non solo le aziende del settore delle costruzioni, ma anche la Pubblica Amministrazione sono alla ricerca di figure professionali altamente qualificate per affrontare i complessi scenari tecnologici ed ecologici di oggi. Tuttavia, le offerte di lavoro superano di gran lunga la disponibilità di laureati in Ingegneria, creando un divario preoccupante.
Un cambio di narrazione necessario: Giuseppe Ferro, rifacendosi all’esempio della figura di Lidia Poet e della prima avvocata, sottolinea l’importanza di una nuova narrazione per la categoria degli ingegneri.
È fondamentale far emergere il valore e l’attrattiva di questa professione, al fine di suscitare interesse tra i giovani talenti e aumentare il numero di matricole nei corsi di ingegneria. Ferro invita la presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, Emma Strada, a unirsi a lui nella promozione di una rappresentazione più coinvolgente della professione e nella lotta alla carenza di ingegneri civili.

Impatto sul Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
La mancanza di personale specializzato nel settore ingegneristico potrebbe rappresentare un granello di sabbia negli ingranaggi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
L’attuazione di progetti chiave per la crescita economica e la sostenibilità potrebbe subire rallentamenti a causa della carenza di ingegneri. Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, sottolinea l’importanza di affrontare tempestivamente questa sfida per garantire il successo del PNRR e per favorire lo sviluppo del paese.
La carenza di ingegneri rappresenta un problema di rilevanza nazionale in un’epoca in cui la transizione ecologica e la rivoluzione digitale richiedono competenze tecniche e specializzate.
È fondamentale promuovere una nuova e coinvolgente narrazione della professione ingegneristica per attrarre i giovani e incrementare il numero di matricole nei corsi di ingegneria. Inoltre, la collaborazione tra università e aziende è essenziale per colmare il divario di competenze e soddisfare le crescenti richieste del mercato del lavoro. Affrontare questa sfida è di vitale importanza per garantire una crescita sostenibile e un futuro prospero per l’Italia.